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Foto di Marco Corradi
Festa San Giuliano 1512
In dei nomine Amen
Die 24 Gennaro 1512
Dal Libro delli Consigli
Della Terra di Stabia
Die 24 Gennaro 1512
Essendo ricorsi si danoi priori siddetti, come dallo
Signore Governatore, il popolo di questa terra di
Stabia per il mantenimento della festa e rimediare alla
regola della spesa e del’altro per la detta festa del
Glorioso San Giuliano Confessore di questa terra
Avvocato e Protettore sapendo che si vive nella
suddetta senza leggi e capitoli di sorta alcuna per essere
li vecchi smarriti che è un tempo che non se né avuto più
luce che si presume sia proceduto dalla mala cura
benché assai importante e per tal passata trascuratine
si è stimato bene di formare, stabilire e descrivere li
susseguenti capitoli consimili alli soliti pretesi
smarriti in vigore dalla passata regola e consuetudine
che li medesimi qui descritti dalla data d’oggi dovranno
scrivere per legge e regola perpetua quando dalle
signorie loro sono stati uditi, che si leggeranno dal
nostro cancelliere o segretario presente in questo
pubblico consiglio per confermarli et accettarli à corso
di popolo con la distribuzione di palle come è solito nel
stabilire li consigli e conservarli et accettati si abbiano
da tutti d’osservare inviolabilmente non solo in questo
ma in ogni altro miglior modo che sono li susseguenti e
cioè:
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo 1
In primis che chi sarà chiamato Signore di detta
Festa non possa in conto alcuno reputare la medesima
(quando sia abile di farla e che possieda abbastanza)
altrimenti dalla comunità e per essa dai Signori
Priori Protempore se li possa vendere quello che
possiede per cosa alcuna o per dispetto o vero un
disprezzo del seguente capitolo sia tenuto rifarla il
medesimo altrimenti incorra nella medesima pena
d’esserli venduto quello che possieda alla comunità e
come sopra.
Così è e non altrimenti.
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Die 24 Gennaro 1512
Captilo II
Che il Signore sia tenuto nel secondo giorno 14
gennaro dopo il pranzo chiamare il Camerlengo a suo
benepacido cioè chi li pare e detto camerlengo sia
assente dessere chiamato per signore se non passati tre
anni contunui ma che sia tenuto et obbligato pagare
quelli quinderi, e , non volendo accettare detta carica di
camerlengo caschi in pena di una dobla, qual denaro
debbia servire in adornamento dell’altare di San
Giuliano da farsi da priori protempore che stimerà
bene secondo bisogno di detto altare che verrà in quel
tempo.
Così è e non altrimenti.
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo III
Che detta festa al signore non si possa conferire a figli ne
fratelli che siano tutti in una casa cioè che facciano un sol
fuoco e che mangino tutto un pane e conferendola in
trasgressione del presente capitolo sia tenuto et obbligato
rifarla di proprio cioè a tutte sue spese senza riscossione di
scorso e cupella e d’entrata della compagnia e che in tal
congiuntura dai signori priori protempore non si li debbia
consegnare colletta in conto alcuno per la riscossione e
quello ci fosse d’entrata di detta compagnia sapplichi
d’adornamento suppellettili dell’altare di detto Santo.
Perché così è e non altrimenti.
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo IV
Che spetti al Signore chiamare tutti gli ufficiali cioò due
maestri di casa un credenziere che assiste alla cavola due
faccende un maestro da ballo o capo mazziere e sei mazzieri
due cantinieri un per scrivere per notare li boccali che si
daranno per parte l’altro per cavare il vino.
Così è e non altrimenti.
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo V
Che tutti i sopradetti ufficiali siano tenuti et obbligati
pagare scorzo e cupella compresici anche il maestro da
ballo e mazzieri et avere però parte eccettuate però le
faccende di non pagare e nemmeno avere parte alcuna.
Così è e non altrimenti.
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo VI
Che li suddetti officiati non possono servire due per
casa ma debbia essere uno foco e non altrimenti è.
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo VII
Che chi sarà chiamato per mazziere o per offizio delli
suddetti nel sopradetto capitolo IV e che l’accetti
coll’andare a pranzo e poi non volendo servire nell’anno
futuro debbia essere privio della parte ma pagare scorzo
e cupella come l’altri quando però non vi sia causa
legittima.
Così è e non altrimenti.
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo VIII
Che il Signore non possa a condurre a mangiare alla
festa chi non paga e che non è della festa e propri figli
altrimenti se li debbia pagare alla sindacato uno Scudo in
utile dell’entrata della compagnia.
Così è e non altrimenti.
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo IX
Che se vi fosse alcuno che non volesse le parti in casa ma
che volesse mangiare nella festa non si li dia più di quattro
pasti comprese le cene.
Così è e non altrimenti.
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo X
Che il Signore debbia dare in obbligo da mangiare in due
pranzi o pasti per il primo e secondo giorno ai Signori
arcipredi e canori e tutti sacerdoti e clerici et altrimenti di
giusta terra come forestieri.
Così è e non altrimenti.
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo XI
Che sia obbligato il Signore pagare per l’elemosina ovvero
ufficiatura alli Signori arcipredi e canonici Giuli dodici ed
un Giulio al Sacrestano in .tto 1:30 quando però da detti
signori arcipredi e canonici si cantino tre vespri con quelli
della vigilia con due messe cantate, parate e due processioni
come costumano presentemente perché così è e non
altrimenti.
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo XII
Che il Signore sia tenuto pagare per l’assistenza al diacono
e suddiacono un Giulio per ciascheduno purchè non siano
canonici partecipanti ed altri sacerdoti e clerici del luogo che
assistano in coro, un Giulio per ciascheduno sacerdote ed
un Grosso per ciascedun Clerico.
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo XIII
Che il Signore sia tenuto et obbligato pagare tutte le
messe che si celebrano nei due giorni in onoredi detto Santo
tanto dai sacerdoti del luogo quanto da forestieri purchè
siano descritte in sacrestia in fogli apparte .
Così è e non altrimenti.
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo XIV
Che il Signore sia obbligato pagare detti Signore
arcipredi canonici, Baiocchi 27 e mezzo per il giorno 15
gennaro per una esequie che al presente si celebra et anco 2
Baiocchi di vino per ciascheduno alli medesimi quando da
detti otto giorni detta festa venga cantato il Libera
Medomini come precedentemente costumato.
Et anco sia tenuto dare alli medesimi Signori arcipredi e
canonici per la merenda due pagnotte e una libra di cascio
anche al sacrestano perché così è e non altrimenti.
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo XV
Che il Signore sia obbligato fare e comprare due pali della
valuta di almeno Giuli 15 l’uno e non in maggior somma e
nel sindicato non si debbia bonificare da vantaggio ma
volendo spendere di più in suo arbitrato ma si intende del
proprioi e non della compagnia.
Così è e non altrimenti.
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo XVI
Che il Signore debbia fare assistere in detta festa dalla
vigilia per tutti li due giorni accennati quattro pifferai cioè
una muta e che siano obbligati fare due mattinate cioè addì
13 e addì 14 gennaro perché in due e tre ore avanti giorno
per capo di casa per ciascheduno logo precedendo sempre la
dignità sacerdotale eccettuati il Signore Camerlengo e poi
ugualmente e non facendo dette mattinate si debbia il
Signore ritenere tre Giuli del paco promesso e convenutoe
in tre Giuli di pena debbia cassarre il maestro da ballo o
capo mazziere che è obbligato fare dette mattinate e
applicarsi detto denaro in onore del Santo che parerà ai
Signori Sindaci protempore purchè non vi sia causa
legittima di pioggia e altro da considerarsi dai Signori
sindaci.
Così è e non altrimenti.
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo XVII
Che il Signore sia tenuto et obbligato dare da pranzo
primo e secondo giorno al Signore Governatore ai Signori
Priori con le loro Signore Cancelliere et il Signore
Sindico della comunità et à santoni della chiesa et allo
Signore Medico chirurgo et organista e come anche
mandare a casa da pranzo alla Signora e Camerlengo da
Manierei con una congrua porzione abbassante ad una
decente compagnia di donne che accompagnano la Signora e
Camerlengo.
Così è e non altrimenti
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo XVIII
Che il Signore sia obbligato dare la massa alle creature ò
ragazzi come presente si costuma e “paraminte” sia lecito al
Signore per la cena che di già nel pranzo si è dispensato la
detta massa fare li soliti maccaroni per la solita ricreazione
e distribuzione d’alcuni piatti come è solito e da tempo
costumato.
Così è e non altrimenti.
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo XIX
Che il Signore sia tenuto et obbligato mandare quattro
libre di carne et otto libre di pane per li mazzieri nella vigilia
di detta festa per ciascheduna casa secolare che stia nella
festa e che sarà dai Priori protempore descritta nella
colletta da consegnarsi al Signore per riscossione di
Scorzo di grano e Cupella di mosto di che deve pagare.
Così è e non altrimenti
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo XX
Che il signore sia tenuto dare a tutti quelli spetta la corte
anche due boccali di vino di sei fogliette di misura debbiano
essere tre boccali di misura romana e che tutto il vino debbia
stare nella cantina di San Giuliano e nel giorno della festa
à mattino debbia porre ò fare porre la cavola a tutte le botti
che vi saranno in detta cantina che sia vino della festa e sia
obbligato dare boccale del bono ad’ognuno che li spetta acciò
partecipino del bono e del cattivo quanto vi fosse tal
difficoltà altrimenti non mettendo delle cavole in tutte le botti
sia lecito alli Signori Priori partecipare mutare cantiniere
in evento di disobitienza.
Perché così è e non altrimenti.
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo XXI
Che il Signore sia tenuto et obbligato chiamare il giorno
seguente della festa finito il pranzo cioè lì 14 gennaro et a
quella sarà chiamato et novo Camerlengo darli la cena e per
il 15 gennaro seguenti delli 14 dare da pranzo e tutti li
officiali cioè novi e vecchi.
Così è e non altrimenti
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo XXII
Che il signore novo debbia eleggere due giudici per
sindacare il Signore vecchio e quelli non debbiano essere
aprenti sino al secondo grado e ne meno siano officiali della
medesima festa che corre nel seguente anno protempore.
Così è e non altrimenti.
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo XXIII
Che i Sindici finito il pranzo di tutti l’offiziali che come
sopra debbia essere per il 15 gennaro diventino padroni
delle robe avanzate dalla detta festa e quelle vendere
all’incanto e sarà poi in sindicato e riconosciuto il dare e
avere e restandoli Signore vecchio debitore quel di più sia
tenuto rifarlo al Signore nuovo e restando creditore si
intende condonato al Santo.
Così è e non altrimenti.
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo XXIV
Che li Sindaci protempore debbiano ritenersi dalle robe che
si venderanno all’incanto Giuli 15 da dividersi in sette
persone cioè Signori e Camerlenghi vecchi e novi dalli
Sindici e Cancellieri o segretari della comunità quando però
non si convenissero d’accordo fare le parti e dividere fra le
sette persone tutti concordemente.
Così è e non altrimenti.
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo XXV
Che il Signore non possa tagliare legna ne le quercie per
servizio della festa tanto meno per uso proprio sotto pena
del danno da stimarsi dalli Signori della comnunità
d’ordine delli Signori Priori.
Così è e non altrimenti
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo XXVI
Che il Signore sia padrone di guardare e costruire tutte
Le………… della compagnia di San Giuliano e durante il
suo anno con facoltà di potere annotare chi danneggiasse
detta roba come quercie ed altro e le stime del danno
riportate ad entrata nel suo sindicato come anche vendere
prato concedere terra à lavorare quando non volesse
lavorarle da sé o farle fare per sè quando toccano
appigionare bottega e tutto quello che possiede.
Così è e non altrimenti.
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Die 24 Gennaro 1512
Capitolo XXVII
Che volendo in particolare tutti o in parte pagare detto
scorzo e cupella un Testone per lo scorso et un altro per la
cupella dal Signore che riscuota non si possa refeturae
come avesse pagato scorzo e cupella ma bensì dal Signore
si debbia notare chi paga scorso e cupola e che non
riscontrare in conto nel sindicato.
Perché così è e non altrimenti.
Die 24 Gennaro 1512
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Capitolo apitolo XIX
Che il Signore sia tenuto et obbligato all’esatto et
all’inesatto per la colletta di scorso e cupella in fine del
sindicato e che dalli Sindici non si li debbia ammettere
scusa alcuna se non porta giustificazioni dall’esentarsi o
(bottino) d’acer fatto le sue diligenze contro li morosi che
non vi sia trovato da fare l’esenzione che in caso giustificato
dalli signori Sindici se li debbia sgravare l’inesatto.
Così è e non altrimenti.
Die 24 Gennaro 1512
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Capitolo apitolo XXX
Che il Signore a sindacrsi in merito se si sentisse
aggravato dalle Sindici si debbia appellare al Signore
Governatore e dal Giudice supremo.
Così è e non altrimenti.
Die 24 Gennaro 1512
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Capitolo apitolo XXXI
Che il Signore sia obbligato dare una palata di pane per
fornata di cottura di pane a ciascheduna faccenda et una
palata parimente at forno ad una donna che mette per aiuto
che elegerà la Camerlengo con pranzo alle faccende da
quanto fanno il bucato.
Così è e non altrimenti.
Die 24 Gennaro 1512
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Capitolo XXXII
Che li stilli della festa si debbiano inventariare e
consegnarli alli Signori Priori protempore e mancando
dopo fatto l’inventario quelchesia è il Signore pagare quello
mancherà dello inventario e tutto debbia stare in consegna al
Signore due o tre giorni la detta festa ovvero secondo il
bisogno per la suddetta festa.
Così è e non altrimenti.
(Per gentile concessione Luciano Valeri